La scelta fatta per rendere soddisfacente il risultato per quest'opera, è quella del “teatro di figura”, infatti nell’Opera IL GIOCATORE è previsto l’uso di marionette appositamente costruite da Augusto e Saskia, una novità per quanto concerne il linguaggio operistico che trascende la dimensione della realtà quotidiana per dilatarsi nella dimensione immaginifica delle idee e delle immagini.
I due protagonisti dell’Opera, che è suddivisa in tre brevi parti, sono Serpilla, una donna moralista e bacchettona, e il suo consorte Bacocco, giocatore incallito e frequentatore di luoghi poco
raccomandabili. I due litigano, si riconciliano, litigano di nuovo, dicono bugie, e ad un certo punto sentono l’esigenza di divorziare. A questo punto attraverso una bizzarra quanto inverosimile
macchinazione, la vicenda assume un tono diverso, meno nervoso: lei pellegrina perché cacciata di casa, lui più tormentato e ragionevole. Si arriverà comunque al lieto fine e alla
riconciliazione.
L’operina “Il Giocatore” di Giuseppe Maria Orlandini (1715), fra i massimi operisti del ‘700, è un “intermezzo” così chiamato poiché i tre atti di cui è composta servivano a colmare lo spazio
temporale per i cambi scena fra un atto e l’altro delle grandi opere eroiche. Gli intermezzi avevano sempre un carattere giocoso e per questo ebbero molto successo e acquisirono rapidamente una
propria autonomia al punto di diventare dei trionfi e venir rappresentati senza l’opera eroica. Non c’è dubbio che il genere degli intermezzi aprì la strada al nuovo teatro in musica così detto
“buffo” che molti autori, come Rossini e Donizetti, hanno elevato a meravigliosi livelli di ritmo e stile.